Freschi di celebrazione dell’inizio del nuovo anno, gettiamo uno sguardo a quello che ci lasciamo alle spalle perché, a leggere con attenzione tra le cifre impressionanti degli incassi globali del cinema, il 2019 appare come un anno che ha avuto molto da dire. E nel quale i trend del futuro dell’industria dei media sembrano esserci già tutti, ben visibili. Tiriamo allora le somme, con un occhio al futuro: tre considerazioni di fine anno, non una di più. Cominciamo.
1. And the winner is…
La top ten parla da sola. Date un’occhiata al grafico sopra (valori in miliardi di dollari). Su 10 film, ben 7 sono sotto l’ombrello dei brand Disney (Disney, Marvel e Star Wars) (fonte: Box Office Mojo).
Il primo film esterno al perimetro della Company di Mickey Mouse appare solo al 7° posto (Joker), poi troviamo Fast&Furious al 9° e Ne Zha al 10°(Ne cosa?! direte voi, ma ne riparleremo presto).
In realtà fermarsi ai primi 10 è limitante. Perchè scorrendo un po’ più giù appaiono, poi, al 13° posto “Star Wars – Episode IX”, che ha superato il mezzo miliardo di dollari (pur essendo stato lanciato solo nella seconda metà di dicembre), e al 14° Maleficent II. Quindi, altri due colpi messi a segno dalla Walt Disney.
L’impressionante presenza dall’azienda di Burbank nella parte alta della classifica la dice lunga sulla straordinaria forza dei contenuti che è in grado di generare, e in prospettiva anche sul potenziale che potrà esprimere nell’arena del video streaming una volta che la macchina di Disney+ sarà a pieno regime.
Ultimo tassello da non dimenticare: da quest’anno la Twentieth Century Fox, dopo una clamorosa acquisizione da 72 miliardi di dollari che resterà nella storia dei media, è entrata a far parte della Disney. E quando diciamo Twentieth Century Fox parliamo di un’azienda che ha portato nelle sale campioni di incassi quali Alien, Predator, Avatar, Die Hard, L’era glaciale e Il pianeta delle scimmie. Ne riparleremo tra un anno, commentando la classifica 2020…
2. La Cina fa sul serio
Al 10° posto appare con $ 700 milioni un titolo, Ne Zha, che alla stragrande maggioranza di noi dice ben poco. E dice ben poco anche all’americano medio, visto che di quei 700 milioni globali solo 3 milioni sono stati incassati negli USA.
Cos’è Ne Zha? E’ un film d’animazione di produzione cinese, che ha raggiunto questo formidabile box office quasi senza varcare i confini cinesi. In altre parole il mercato “domestic” è stato sufficiente a farlo entrare nella top ten mondiale.
Sorpresi? Nulla di strano: parliamo di una nazione con quasi 1,4 miliardi di abitanti, oltre 4 volte la popolazione degli Stati Uniti, e nella quale il PIL pro-capite continua a crescere in maniera significativa (nella prima metà del 2019 quasi +9% a valore nominale, livelli impensabili per gli USA o l’Europa).
Cosa accadrà il giorno in cui un film prodotto in Cina sarà in grado di superare i confini, confini nei quali è già garantita per mere ragioni demografiche un’audience di tutto rispetto, e beneficiare di un serio lavoro di marketing e distribuzione all’estero? Questa decima posizione ricorda molto una freccia che lampeggia prima del sorpasso…
3. Sequel, saghe, spin-off, remake e reboot
Il 2019, almeno nella parte alta (e ricca) della classifica, ha detto ben poco in termini di universi narrativi totalmente nuovi. Al contrario, è il trionfo di sequel (Frozen II, Toy Story IV, Maleficent II, Dragon Trainer III, IT capitolo II), film che sviluppano saghe ben consolidate (Avengers-Endgame, Captain Marvel, Star Wars Ep. IX), remake (Lion King, Aladdin), spin-off (Fast & Furious: Hobbs&Shaw), fino al…sequel di un reboot (!), quale Spider-man Far from Home.
Qualcuno ha commentato sui social che questa tendenza è segno di scarsa creatività. Commento che fa riflettere, ma poi occorre rimettere i piedi a terra e ricordarsi che la produzione di film ambiziosi richiede budget altrettanto ambiziosi, e la necessità di minimizzare il rischio diventa prioritaria.
Ecco allora che, quando sono in gioco costi di produzione dai 100 milioni in su, il buonsenso delle corporation spinge a restare su solchi ben tracciati, che hanno già dimostrato la capacità di raggiungere performance finanziarie da capogiro.
O, parafrasando il concetto sotto la lente del marketing, si preferisce far leva su un’audience di fan consolidata per effettuare intelligenti operazioni di line extension: si pensi ad un Fast & Furious che in 18 anni è stato “spalmato” su qualcosa come 8 film, 2 cortometraggi, uno spin-off e una serie animata (qualcuno arricciando il naso penserà che sia una dinamica non dissimile da quella del marketing dei detersivi negli anni 80 e 90…).
Una ricetta per il successo?
Proviamo ora a immaginare, solo per gioco, il “film perfetto”, destinato a entrare di prepotenza nella top ten. Facciamo una miscela dei tre ingredienti visti sopra, senza prenderci troppo sul serio. Ne viene fuori un remake, che attinga in maniera ben mirata all’immenso mercato cinese, e che abbia alle spalle un titano globale dei media quale la Disney.
Surreale? Mica tanto. Disney ha già annunciato il remake, in versione live action, del suo film d’animazione del 1998 “Mulan“, che ha per protagonista l’eroina di una celebre leggenda cinese. Le riprese sono già iniziate lo scorso agosto, in Cina…
NOTA: se l’articolo vi ha interessato, da consultare senz’altro l’articolo su “I film in DVD più venduti“