Sei a corto di idee riguardo il Design Thinking?

Una volta che nel processo di design thinking è stato correttamente definito il problema (Define), arriva il momento di identificare le possibili soluzioni. Questa fase di ideazione (Ideate) è chiaramente una fase cruciale del processo, e richiede l’attivazione di tutte le risorse creative dei membri del team.

Ed è un fase delicata: se non correttamente strutturata, rischia di invalidare le fasi successive del processo (Prototype ovvero prototipazione Test ovvero validazione)..

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L’errore da non commettere mai durante l’Ideazione

Il principio fondamentale al quale attenersi durante l’Ideazione è separare nettamente due momenti: la vera e propria generazione creativa di idee da una parte, e la valutazione e selezione delle idee dall’altra.

L’errore più pericoloso sarebbe infatti non distinguere i due momenti. E sarebbe anche l’errore più facile: è infatti del tutto naturale in un team, durante un brainstorming, che qualcuno esprima un’idea e che immediatamente scatti negli altri componenti del team l’impulso di valutare, giudicare, criticare. Soffocando così sul nascere ogni energia creativa.

Per dirla con Edward De Bono, occorre quindi che la fase di Ideazione sia divisa in due: una primo momento in cui tutti indossino il cappello verde, quello della creatività, generando il massimo numero di idee possibile e senza giudicarle immediatamente, e un secondo momento in cui tutti indossino il cappello bianco per analizzare obiettivamente le idee, anche quando serve con un pizzico di cappello nero, quello che stimola critiche e giudizi negativi.

Mai quindi mescolare i due momenti, diversamente l’aver attivato prematuramente il giudizio critico rallenterebbe la generazione di idee, demotiverebbe ogni sforzo creativo, e ridurrebbe la quantità di soluzioni da valutare.

Pensiero divergente e pensiero convergente

La fase dell’Ideazione, per quanto sia la fase creativa per eccellenza del processo di design thinking, va quindi opportunamente strutturata. E la struttura è data dai due momenti prima descritti (cappello verde e cappello bianco), che possono essere visti sotto un diverso framework: il momento del pensiero divergente e il successivo momento del pensiero divergente.

Il pensiero divergente genera idee senza timore e restrizioni, allargando la gamma di soluzioni possibili al massimo (senza preoccuparsi della fattibilità tecnica o economica), il pensiero convergente procede con l’analizzare e così restringere il numero di soluzioni da valutare nelle successive fasi del design thinking (prototipazione e validazione).

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E’ utile vedere sotto questa luce il “diamante” sopra rappresentato: si parte da sinistra da un momento in cui la priorità è la quantità di idee, poi si prosegue a destra in un momento in cui la priorità diventa la qualità delle idee.

Ma – e a questo punto dovreste averlo intuito – la qualità dipende dalla quantità, ovvero dall’essere partiti con un numero estremamente ampio di opzioni da valutare. Se ci fossimo fermati all’inizio a poche idee di buonsenso, al più avremmo trovato soluzioni incrementali, ma non soluzioni sostanziali, quelle che consentono la vera innovazione!

La struttura della fase di Ideazione

I due momenti di pensiero divergente e poi pensiero convergente visti prima si concretizzeranno in 4 precise attività per il team:

(1) Generazione delle idee

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Come spiegato, il team produce idee in quantità per risolvere il problema, senza timore che nella massa di proposte ve ne siano alcune scarsamente fattibili se non assurde. Anche perché è facile che un’idea improbabile proposta da qualcuno possa stimolare, durante il brainstorming, idee più concrete da parte di qualche compagno del team.

(2) Riorganizzazione delle idee

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Il team noterà che spesso diverse idee sono collegate ad un tema centrale, e questo permetterà una razionalizzazione ed un raggruppamento in cluster, facilitando il successivo momento decisionale: è più facile decidere tra alcune idee-cluster che tra 100 o più idee generate, spesso collegate se non a volte simili tra loro!

(3) Selezione delle idee

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Esistono varie metodologie per selezionare le idee, tra le più comuni una vera e propria votazione da parte dei membri del team. E attenzione: teniamo da parte quelle scartate, anche quelle assurde, perché potrebbero più avanti fungere da stimolo per ulteriori sviluppi.

(4) Rifinitura e approfondimento delle idee selezionate in vista della successiva prototipazione

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Identificate le idee più promettenti, occorrerà rifinirle in maniera da esprimerle in maniera chiara a tutti e condivisa, tale da permettere una corretta prototipazione.

E a questo punto, mettendo tutto insieme, avremo una idea più chiara di come andrà gestita la fase creativa nel design thinking:

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Se avete bisogno di un chiarimento su cosa sia il concetto stesso di design thinking, può esservi utile il precedente articolo “Che cosa è il design thinking“.

 


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