Il Viaggio dell’Eroe è un modello narrativo di assoluta rilevanza nello storytelling. È un modello rintracciabile in un numero inimmaginabile di narrazioni, sia che si sviluppino in un film, in un romanzo, in una storia a fumetti, in una fiaba, in un mito.

È di particolare interesse e utilità anche nella comunicazione, per lo sviluppo di storytelling riferito ad un’azienda, un brand, un prodotto, o una iniziativa di marketing.

Il modello ha una sua complessità, pertanto nell’illustrare le tappe del Viaggio e per renderle più comprensibili prenderemo come riferimento un celebre film, “Harry Potter e la pietra filosofale”, il primo della saga nata dal genio di J.K. Rowling.

Ma sia chiaro che l’architettura del Viaggio dell’Eroe si sarebbe potuta facilmente riconoscere in tantissimi altri film a voi noti. Al termine dell’articolo, pensate ad esempio a film come Rocky, Matrix, La Compagnia dell’Anello, Star Wars Episodio IV, per rendervi conto di come il Viaggio dell’Eroe rappresenti la spina dorsale, per quanto più o meno occultata, di ogni sceneggiatura. E provate ad allargare lo sguardo al di là dei film, pensando a contenuti narrativi di tipo diverso.

 

Le origini del Viaggio dell’Eroe

Questo modello narrativo nasce dagli studi di Joseph Campbell, il più grande studioso di mitologia comparata di sempre, e autore del saggio “L’eroe dei mille volti”, in cui dimostra l’esistenza di elementi archetipici nelle narrazioni mitologiche e favolistiche di tutti i tempi e di tutte le culture.

Lo stesso George Lucas, nel creare la saga di Star Wars, ammise di essersi ispirato proprio al saggio di Campbell.

Successivamente Cristopher Vogler, sceneggiatore di Hollywood, comprese come gli studi di Campbell potevano diventare un prezioso strumento di analisi e sviluppo dello storytelling dei film e delle fiction tv, e a questo dedicò la sua guida “Il viaggio dell’eroe”.

Vogler individuò 12 precise tappe che in successione costituiscono il viaggio. E queste tappe sono in un percorso circolare: il protagonista, che ancora non sa di essere un Eroe, si separa dal suo mondo quotidiano per entrare in un mondo sconosciuto e attraversare un processo catartico, nel quale deve superare una serie di prove per tornare nel finale al mondo di partenza ma trasformato in una nuova versione potenziata di sé stesso.

Per scoprire di più su entrambi gli autori, potete consultare l’articolo di approfondimento al link “Il Viaggio dell’Eroe: le 12 tappe del più celebre modello di storytelling

 

E’ possibile creare storie ignorando il Viaggio dell’Eroe?

Due note importanti, prima di partire nel nostro viaggio.

Il Viaggio dell’Eroe sotto descritto ricalca la struttura standard individuata dal Vogler, ma nella realtà è raro che in ogni narrazione siano sistematicamente riconoscibili tutte le 12 tappe e in quel preciso ordine.

Soprattutto nel cinema moderno è più facile che le tappe abbiano diverso peso: spesso alcune tappe sono molto sfumate al punto da essere difficili da individuare.

Ma questa flessibilità nell’applicazione del viaggio, che è necessaria per non rendere rigida e meccanicistica la storyline, non mette in discussione la solidità del modello narrativo in sé.

Secondo punto: il caso citato di George Lucas che si è ispirato nello storyline di Star Wars agli studi di Campbell, è un’eccezione. Perché una storia aderisca a questo modello narrativo non c’è alcun bisogno che l’autore si ispiri intenzionalmente ad esso, anzi non c’è nemmeno bisogno che lo conosca. Il modello è basato su un insieme di personaggi archetipici in una sequenza essa stessa archetipica.

È già dentro di noi, quasi nel nostro inconscio, e comunque nell’immaginario collettivo. Campbell lo ha dimostrato nel suo libro: il Viaggio lo si ritrova nei miti più antichi, persino nei nostri sogni.

Non stiamo quindi asserendo che la Rowling, autrice di Harry Potter, abbia avuto bisogno di studiare il modello narrativo prima di strutturare la storyline dei suoi libri. Ma è praticamente impossibile per un narratore prescindere del tutto dal Viaggio dell’Eroe: può giocarci, distorcerlo, deformarlo, ma la forza di certi archetipi renderà inevitabile l’allineamento della storyline al Viaggio.

Per questo, per ogni narratore può essere opportuno (se non indispensabile) conoscerlo, visto che non si può prescinderne, e imparare a utilizzarlo come strumento di analisi prima e come strumento-guida di sviluppo creativo poi.

Mettiamoci ora in Viaggio.

 

Le 12 tappe del Viaggio

 

1. IL MONDO ORDINARIO

Prima di intraprendere l’avventura, l’Eroe vive nel suo Mondo Ordinario. E’ la fase che precede il viaggio dell’Eroe. In questo mondo, l’Eroe non sa ancora di essere tale, perché non ha ancora affrontato l’incognito. Spesso è un personaggio mediocre, che ignora il suo reale potenziale.

storytelling harry potter il viaggio dell'eroe

Harry Potter è un bambino, orfano di entrambi i genitori che non ricorda in quanto li ha persi quando aveva solo un anno. Vive nella famiglia degli zii che lo hanno accolto malvolentieri; da essi non riceve amore né comprensione. La sua vita quotidiana si svolge in un clima ostile. Ha degli embrionali poteri magici ma non ha modo di svilupparli nel Mondo Ordinario e nella famiglia che lo opprime, e che gli vieta di usare tali poteri (e quindi di essere ciò che realmente è: un mago). 

 

2. LA CHIAMATA ALL’AVVENTURA

E’ la prima spinta, per l’Eroe, distaccarsi dal suo Mondo Ordinario. La chiamata può essere un incidente scatenante, un messaggio ricevuto, o anziché provenire dall’esterno può anche essere un senso di urgenza interiore.

storytelling harry potter il viaggio dell'eroe

Il giorno del suo undicesimo compleanno, Harry Potter riceve la prima di un lunghissima serie di lettere nelle quali è invitato a frequentare la scuola per maghi. Purtroppo non riesce ad aprirla in quanto gli viene strappata di mano dal cugino Dudley.

 

3. IL RIFIUTO DELLA CHIAMATA

L’Eroe esita a rispondere alla chiamata all’avventura, perché significa entrare in un mondo nuovo, sconosciuto, separandosi dal Mondo Ordinario (che è la sua “comfort zone”).

storytelling harry potter il viaggio dell'eroeIn Harry Potter la storia si sviluppa giocando su una distorsione di questa fase. Nulla di strano: come spiegato all’inizio, è raro vedere il modello applicato in maniera totalmente rigida, e questo non è un male perché non soffoca lo sviluppo creativo di una narrazione.

Nel film, Harry non è nemmeno conscio della Chiamata, in quanto le numerose lettere vengono distrutte dagli zii, che vogliono evitare che il nipote abbia a che fare con la magia. Il Rifiuto è rappresentato quindi dall’atteggiamento degli zii i quali – pur di sfuggire all’impressionante arrivo in corso delle lettere – si rifugiano in una stamberga isolata portando con sé il nipote.

 

4. L’INCONTRO CON IL MENTORE

Appare a questo punto la figura di un Mentore saggio, protettivo, che incoraggia l’Eroe a rispondere alla Chiamata, facendogli superare le sue esitazioni e guidandolo nel suo prossimo delicato passo.

storytelling harry potter il viaggio dell'eroe

Il gigantesco Hagrid (il Mentore) entra nella stamberga sfondando la porta, e finalmente la lettera di invito (la Chiamata) viene consegnata a Harry Potter. Hagrid convince Harry a seguirlo per intraprendere gli studi alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts

 

 

5. IL SUPERAMENTO DELLA PRIMA SOGLIA

A questo punto, spinto dal Mentore, l’Eroe accetta la Chiamata e, superando le sue paure, compie il difficile atto di volontà di varcare quella Soglia che porta in un mondo sconosciuto, lasciandosi alle spalle il Mondo Ordinario. Un passo dal quale non si torna più indietro.

storytelling harry potter

Hagrid apre magicamente una porta in un muro e invita Harry a varcarne la soglia. Harry entra così in Diagon Halley, e camminando in questa via entra in un mondo nuovo e sconosciuto, e ha inizio il suo Viaggio.

 

6. PROVE, ALLEATI E NEMICI

L’Eroe entra nel Mondo Straordinario, dove potrà incontrare nuovi personaggi, imparando a distinguere tra alleati e nemici (spesso non facili da distinguere al primo incontro), e affrontando le prime difficili prove.

Nella Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, Harry Potter incontra una serie di nuovi personaggi. Ha così modo di conoscere e stringere relazioni con gli alleati (Ron Weasley ed Hermione Granger), come pure di conoscere i suoi nemici (il bullo Draco Malfoy).

Ci sono anche personaggi enigmatici, che non è facile inizialmente inserire in una precisa categoria, come il minaccioso professor Piton che sembra avere oscure intenzioni, e il timido professor Raptor, apparentemente innocuo.

Harry deve superare delle prime prove, tra le quali entrare nel gruppo dei Grifondoro evitando di essere inserito tra i Serpeverde, affrontare un gigantesco Troll entrato nella scuola, giocare in una tesissima partita di Quidditch, entrare di nascosto nella Sezione Proibita della biblioteca.

 

7. L’AVVICINAMENTO ALLA CAVERNA PIU’ PROFONDA

L’Eroe prosegue nel suo viaggio, addentrandosi sempre di più all’interno del Mondo Straordinario, e avvicinandosi così alla sua zona più misteriosa e minacciosa.

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Harry Potter e i suoi alleati scoprono l’esistenza di una botola nella scuola, e che la botola porta in un luogo misterioso dove è nascosta e protetta la pietra filosofale. Temono (erroneamente) che il professor Piton voglia impossessarsi della pietra per riportare in vita Voldemort, il personaggio che incarna il male assoluto. Decidono così di avventurarsi nella botola per anticipare Piton, nonostante questa sia sorvegliata da un mostruoso cane a tre teste. 

 

8. LA PROVA CENTRALE

Una volta all’interno della Caverna, il punto più profondo del Mondo Straordinario, l’Eroe deve affrontare una o più durissime prove. Questo è il momento cruciale per l’Eroe, e rappresenta simbolicamente la sua morte a cui seguirà la sua rinascita. La vittoria finale sarà possibile solo se l’Eroe saprà sopravvivere al pericolo più temuto (potrebbe essere una crisi drammatica, un rischio estremo, un nemico mortale, una creatura mostruosa).

storytelling harry potter

Harry Potter e i suoi alleati entrano nella botola evitando per un soffio di essere sbranati dal mostruoso cane. Scendono nelle profondità e si addentrano in un percorso sotterraneo dove devono affrontare una serie di prove: una enorme pianta carnivora, le taglienti chiavi volanti, la partita a scacchi viventi. 

 

9. LA RICOMPENSA

Superata la Prova Centrale, l’Eroe sopravvissuto riceve una Ricompensa. La Ricompensa può essere un nuovo potere, uno strumento, un’arma, un talento appreso, che tornerà utile più avanti nel viaggio. Ma spesso non si rende conto, al momento, del valore di questa Ricompensa.

storytelling harry potter

Superate le pericolose prove, Harry Potter riesce a giungere alla fine del percorso. Non sa che magicamente è già in possesso della pietra filosofale, la ricompensa.

 

10. LA VIA DEL RITORNO

Una volta  superata la Prova Centrale e ottenuta la Ricompensa, l’Eroe si accinge al viaggio di Ritorno verso il suo Mondo Ordinario. Ma non sa che le prove non sono ancora finite.

storytelling harry potter

Le prove non sono finite, anzi l’ultima e più pericolosa prova attende Harry Potter proprio mentre pensa che le avventure nel sotterraneo siano terminate. La via del ritorno è sbarrata, a sorpresa, dal timido professor Raptor.

 

11. LA RESURREZIONE

Questo è un passaggio drammatico e imprevisto del Viaggio. Affinché l’avventura si completi, l’Eroe scopre che oltre alla Prova Centrale egli deve affrontare un ulteriore momento di morte e rinascita. E’ solo apparentemente simile alla Prova Centrale: l’Eroe dovrà ancora una volta affrontare la morte (reale o simbolica) e rinascere, ma questa volta per sopravvivere dovrà trasformarsi e abbandonare il vecchio Sé. Se sopravvive, solo adesso l’Eroe diventa tale.

storytelling harry potter

Harry Potter scopre che in Raptor si cela il malvagio Voldemort che vive parassitariamente nel tranquillo professore. Voldemort tenta di uccidere Harry, ma questi – grazie alla pietra filosofale (la Ricompensa che non sapeva di avere con sé), al suo coraggio e ai suoi poteri, si salva dall’attacco, mettendo in fuga Voldemort. E’ un’impresa straordinaria, per un bambino di soli di undici anni. Ha dimostrato di essere un mago potente, affrontando Voldemort. Ora è un Eroe.

 

12. IL RITORNO CON L’ELISIR

Una volta rinato, l’Eroe ritorna al punto di partenza, nel suo Mondo Ordinario. Ma nulla sarà più come prima. L’Eroe torna cambiato profondamente, e porta con sé l’Elisir (anche in senso simbolico) quale ricompensa conquistata nel suo viaggio.

storytelling harry potter

Il preside Albus Silente elogia Harry per il coraggio dimostrato nel suo scontro con Voldemort e per aver smascherato Raptor. Nel finale Harry Potter risale sull’Hogwarts Express per tornare nel suo Mondo Ordinario. Ma ora ha con sé il suo meritato Elisir: nuovi legami che nel suo Mondo Ordinario gli mancavano completamente.

Adesso ha intorno a sé nuovi amici (Ron, Hermione, Hagrid), persone che lo rispettano (Albus Silente), e ha compreso di essere stato amato dai suoi genitori. L’Elisir è ben rappresentato da un album fotografico che Hagrid consegna a Harry nella stazione prima della partenza, un album con le foto dei suoi genitori. Harry tornerà nel Mondo Ordinario, ma da questo momento la sua vita non sarà più la stessa, vuota e solitaria, che aveva prima di varcare la soglia. 

 

In chiusura, un’ultima riflessione. Avrete intuito che le dodici tappe rappresentano quelle difficili prove che si devono superare faticosamente per diventare pienamente sé stessi, e per farlo occorre come primo passo accettare il rischio di entrare in una zona a noi sconosciuta, quella che gli psicologi definiscono “no-comfort zone”: avete riconosciuto momenti della vostra vita personale?

È proprio questa la forza di questi archetipi: noi stessi ci proiettiamo nelle sfide dell’Eroe, in quanto il Viaggio non è poi così diverso dalla nostra vita, quando anche noi accettiamo di varcare quella Soglia.

 

Altri articoli

Se l’argomento è di vostro interesse, segnalo l’articolo “Storytelling: il Viaggio dell’Eroe in Squid Game“, “Il viaggio dell’Eroe di Steve Jobs“, nonché, per un’introduzione più generale, “Il viaggio dell’Eroe“.

 

 


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