Hai mai sentito parlare del metodo SCAMPER?

Innovare un prodotto non è mai facile, e una robusta dose di creatività va necessariamente iniettata all’inizio di un progetto che intenda essere ambizioso. Come stimolare allora la creatività?

Non ponendo limiti, almeno nella prima fase di ideazione, anzi utilizzando strumenti che consentano di generare anche idee apparentemente assurde ma che possano poi indirizzarci su strade più concrete da esplorare con attenzione.

Credo che non avrai mai sentito parlare di Alex Osborne, brillante imprenditore americano attivo nel nascente campo della comunicazione pubblicitaria. Mentre avrai certamente un’idea di cosa sia il brainstorming. Ebbene, questo popolarissimo approccio creativo al problem-solving fu ideato proprio da Alex Osborne.

E Osborne fu anche ideatore, in tandem con l’accademico Sidney Parnes, del metodo SCAMPER. Cioè?

 

 

Il metodo SCAMPER per generare idee utili all’innovazione

SCAMPER è un acronimo, e sta per Susbtitute – Combine – Adapt – Modify – Put to other uses – Eliminate – Rearrange.

In sostanza, partendo da un concetto, si operano delle modifiche, pensando anche fuori dagli schemi, senza timore di sconfinare in idee palesemente prive di ogni fattibilità. E’ un esercizio che stimola la creatività, incrementa la quantità generata di idee, ma è proprio da questo magma di idee che può nascere quella che farà davvero la differenza.

Il metodo SCAMPER lo si può applicare a processi, sistemi, modelli di business, ma quando lo si applica al prodotto mostra tutto il suo potenziale.

Proviamoci. Partiamo da un oggetto che molti di voi usano quotidianamente, a volte per ore: un laptop.

Al di là della complessità dell’hardware, è in fondo un prodotto molto comune, entrato da tempo in una fase di maturità. Un ottimo punto di partenza per illustrare di cosa stiamo davvero parlando.

creatività innovazione prodotto

Vogliamo provare a generare idee creative che possano tracciare la strada per una vera innovazione? Applichiamo il metodo SCAMPER.

Per ogni passaggio, poniamoci delle domande che stimolino la nostra creatività, senza censurare, filtrare, giudicare prematuramente in questa fase. Lo faremo in una fase successiva, di convergent thinking, ma ora siamo nella fase di divergent thinking, e la quantità delle idee viene prima della qualità!

Cominciamo.

 

SUBSTITUTE

Vi sono elementi del prodotto che possono essere sostituiti?

A me viene in mente che, portando sino in fondo l’attivazione vocale, la tastiera possa essere del tutto sostituita da un microfono.

 

COMBINE

Può essere combinato con altri prodotti?

Certo. Ad esempio con… una macchina per fare un buon caffè.

Attenzione, avrei potuto scrivere qualcosa di più “serio” (ad esempio combinare un laptop con uno strumento musicale elettronico oppure con una tavoletta grafica), ma l’intenzione è evidenziare come in questa fase non si debba temere di generare idee apparentemente assurde.

E se poi da un ibrido così bizzarro ne derivasse, in una fase successiva, un product concept consistente in una macchina del caffé altamente tecnologica che incorpora un display e una tastiera con la quale possiamo ad esempio programmare il caffé ma anche mandare messaggi o vedere video sul web?

Vi sembrerebbe ancora così assurda?

 

 

ADAPT

Come potremmo modificare il prodotto per adattarlo ad un contesto del tutto diverso?

Magari dei palloncini per tenerlo in aria quando non disponiamo di una superficie sul quale poggiare il nostro laptop.

Nuovamente, non temiamo in questa fase le idee assurde, non censuriamole prematuramente. Possono fungere da trampolino per pensare a problemi e soluzioni più pratiche e reali. Ad esempio, potremmo partire dai palloncini per pensare seriamente a come si possa adattare un laptop per quelle situazioni nelle quali non esista un piano d’appoggio.

 

 

MODIFY

Quale modifica può essere introdotta, ad esempio ingrandendo o riducendo degli elementi?

Mi piacerebbe disporre di un laptop estremamente solido, e allora si potrebbe pensare a un laptop in acciaio, dotato di una struttura poco sottile e molto resistente.

 

PUT TO OTHER USES

Esistono usi del tutto alternativi al prodotto?

Se dotassimo il laptop di 4 robuste gambe, potrebbe diventare un’ottima sedia portatile!

 

 

 

ELIMINATE

Vi sono elementi che potrebbero essere eliminati e ciò nonostante il prodotto potrebbe ancora essere utilizzato?

Certamente sarebbe possibile ridurre il numero di tasti. Magari pochi tasti multifunzione potrebbero bastare.

REARRANGE

Come potrebbe essere il prodotto del tutto riorganizzato?

E se separassimo il display dal corpo principale, e le due parti fossero in connessione tra loro in modalità wi-fi?

Si completa così il nostro esempio.

Ma continuate voi, applicando lo SCAMPER a tanti oggetti d’uso quotidiano: automobili, smartphone, ascensori, occhiali… Vedrete che non mancheranno, tra tante idee assurde (e divertenti), alcuni buoni spunti per identificare vere direzioni di innovazione.

Ancora meglio, provate ad applicarlo ai prodotti della vostra azienda.  Non a caso, il metodo SCAMPER è un ottimo strumento nella fase di ideazione di un processo di design thinking, e potrebbe farvi qualche bella sorpresa…

 

Se l’espressione design thinking suscita qualche incertezza, per saperne di più consiglio l’articolo “Che cos’è il Design Thinking?

 


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