In un precedente articolo in questo blog abbiamo raccontato di come gli NFT, non fungible token, siano oggi un fenomeno di rottura nel mondo dell’arte, al punto da dar vita ad una nuova forma di espressione denominata crypto art, termine che deriva dalla crittografia chew viene utilizzata nell’inserimento dei dati nella blockchain.
Nell’articolo avevamo presentato alcuni dei più noti esponenti della crypto art: Beeple, gli Hackatao, FEVOCiOUS, Alotta Money. Ma inevitabilmente si è trattato di un elenco incompleto: il numero di artisti che hanno raggiunto uno straordinario successo anche in termini di quotazioni è ben più ampio.
In questo articolo andremo alla scoperta di altri 5 artisti di punta, per avere un panorama un po’ più ampio.
In copertina dell’articolo, uno scatto all’interno della mostra “Crypto art is now”, tenutasi al DART Dynamic Art Museum di Milano alla fine del 2021.
Dmitry Cherniak
Dmitri Cherniak, artista “algoritmico” basato a New York, considera l’automazione come sua personale forma di espressione creativa preferita.
Un artista estremamente affine alla dimensione della tecnologia, dunque. Alle sue spalle, non a caso, un Bachelor in Computer Science all’università McGill University di Montreal.
Il passo verso gli NFT è stato quindi, per Dmitri Cherniak, del tutto naturale. È attualmente uno degli esponenti più importanti al mondo della cosiddetta arte generativa, ovvero l’arte realizzata tramite intelligenza artificiale creativa (ma sempre programmata dall’artista, ricordiamo!).
Sotto, “Dead Ringers: Edition”, un NFT consistente in una griglia 5×6 con immagini realizzate da un apposito algoritmo.
Trevor Jones
Dopo la laurea in Belle Arti al Edinburgh College of Art, Trevor Jones ha poi sperimentato per un decennio l’espressione artistica derivante dalla tecnologia digitale, in particolare focalizzandosi sull’augmented reality e sui QR code.
Per una pura casualità, in seguito ad un investimento in Bitcoin nel 2017, ha scoperto il mondo dela blockchain e le opportunità offerte dagli NFT.
Sotto, l’NFT “Cubist ‘Satoshi’” dedicato a Satoshi Nakamoto, il presunto inventore del Bitcoin.
Tyler Hobbs
Tyler Hobbs è, dopo Beeple e Pak dei quali avevamo parlato nel precedente articolo, il terzo artista più rilevante nella crypto art in termini di valore di mercato degli NFT prodotti.
Originario di Austin, Texas, è stato fin dall’inizio un artista visivo focalizzato sulle possibilità di espressione derivanti dagli algoritmi (come abbiamo già visto per Dmitri Cherniak).
Ed è così che ha costruito Fidenza, la sua celebre collezione di 999 NFT dai prezzi ormai inavvicinabili (la richiesta minima attuale è sui $210.000). In basso, tre NFT della collezione.
Tristan Eaton
Molto diverso il percorso di avvicinamento al mondo degli NFT Tristan Eaton.
Diplomato alla School of Visual Arts di New York, ha iniziato a lavorare all’età di 18 anni come designer per aziende, lavorando con Fischer Price, azienda di giocattoli.
Ha successivamente aperto il Thunderdog Studios, che oggi annovera tra i suoi clienti Nike, la major Universal, e l’azienda di orologi di lusso Hublot.
Parallelamente a questa sua carriera come designer, ha da sempre sviluppato la sua passione per i grandi murales, realizzati in città come New York, Parigi e Shangai: una forma d’arte che lo ha reso celebre a livello internazionale, al punto che alcuni suoi lavori sono oggi esposti al Museum of Modern Art’s (MoMA).
Il suo recente ingresso nel mondo degli NFT, con la collezione GEMMA, formata da 5.000 NFT, vede chiaramente l’influenza di questa sua sperimentazione nell’ambito dei murales.
Sotto, uno degli NFT della collezione, esattamente il #3847.
XCOPY
Terminiamo questa esplorazione con un personaggio davvero interessante, iconico, ma la cui arte tocca alcune corde oscure.
Per cominciare, non sappiamo nemmeno chi ci sia dietro questo pseudonimo. Sappiamo solo che l’artista vive a Londra.
Inoltre, la sua espressione artistica negli NFT non è mai passata attraverso l’arte generativa (della quale abbiamo visto due massimi esponenti internazionali come Dmitri Cherniak e Tyler Hobbs).
XCOPY realizza invece personalmente le sue illustrazioni in digitale, senza l’ausilio di algoritmi. Illustrazioni che appaiono quasi inquietanti, e che poi anima con movimenti rapidi e oscillatori, con un effetto intermittente che rende il tutto ancora più disturbante.
L’effetto finale è quasi allucinante. E i suoi NFT sono sempre accompagnati dall’avviso “Warning: flashing imagery“, utile per preallertare, ad esempio, chi soffre di epilessia.
Ma i suoi messaggi sono proprio per questo estremamente potenti, e i suoi NFT altamente riconoscibili. XCOPY si è così guadagnato un ruolo di primissimo piano nel mondo della crypto art.
Sotto, “Overlord #1/20”.
Condividi
Articoli correlati
4 Febbraio 2023
Startup e Big Tech: Silicon Valley verso la maturità
28 Novembre 2022