Il 21 ottobre 2022 è stata lanciata dalla major cinematografica Warner Bros la collezione di NFT (non-fungible token) “Lord of the Rings – The Fellowship of the Ring“. Forse uno dei drop di NFT più attesi nel settore dell’entertainment (visto il recente lancio della serie “The Rings of Power” su Amazon Video).
In un prossimo articolo, farò delle considerazioni di più ampio respiro, in quanto questo progetto della Warner fa intravedere nuovi modelli di distribuzione e fruizione dei contenuti entertainment. Qui mi limiterò a condividere con chi segue il blog la mia esperienza, di prima mano, nell’acquisto dell’NFT. Prima che metta mano al portafoglio.
Benvenuti nel Movieverso
Il sito viene presentato come “WB Movieverse“. Il nome fa leva astutamente sull’attuale buzz intorno al metaverso, giacché il sito – e quanto c’è dietro – nulla ha a che fare col metaverso. Però siamo nell’ambito dell’entertainment, e ogni espressione immaginifica è sempre da perdonare. E poi, nel mondo cinematografico Marvel, Spider-man e Doctor Strange non si erano già avventurati a loro volta nel Multiverso?
Nel sito, il progetto viene presentato con un trailer ben fatto, con la prevedibile epica colonna sonora del film. Trailer che troverete al termine dell’articolo.
L’acquisto dell’NFT “Lord of the Rings”
Ora vado alla sezione per l’acquisto dell’NFT, dove vengono presentate in una scheda sintetica feature e contenuti ai quali il possesso dell’NFT darà accesso. In breve: film in extended edition in 4K UHD, oltre 8 ore di contenuti video inediti (come interviste, behind-the-scenes, etc.), collezionabili digitali con effetti di AR (augmented reality).
Ogni NFT contiene poi una galleria di immagini relativa ad uno dei tre possibili scenari (location), assegnati ‘randomicamente’ ad ogni NFT. Le Miniere di Moria sono in assoluto quelle ‘ultra rare’. Proviamo ad acquistare l’NFT, allora, e magari con un pizzico di fortuna…
Prezzo dell’NFT: 30 dollari. Cliccando su ‘Buy now’ scopro che, oltre al pagamento in criptovaluta connettendosi con digital wallet Metamask, è possibile un comodissimo pagamento in valuta ‘Fiat’ (per capirci: i normalissimi euro, dollari, sterline, e via dicendo). Basta inserire i dati della carta di credito, pagare esattamente 31.50 euro, e si avvia il minting dell’NFT.
La prima cosa che vado a vedere è la ‘location’ corrispondente al mio NFT fresco di conio… saranno le Miniere di Moria?!
No, si direbbe che sia stato poco fortunato: la location (e quindi la gallery di immagini esclusive) nel mio caso è quella ‘common’: The Shire (la Contea).
Pazienza. In fondo sono qui per esplorare, capire, e raccontarvi.
Una volta che l’NFT è coniato e depositato nel wallet, come utente posso utilizzare tutte le funzionalità del sito, e provare quella che Warner definisce come un po’ pomposamente una “Web3 movie experience“. In sostanza, di cosa si tratta? Chi segue questo blog, sa che sono un entusiasta dell’innovazione che ruota intorno al Web3, ma poi le cose mi piace spiegarle in soldoni…
A cosa dà accesso l’NFT
Ecco, tutta questa quantità di contenuti (con quasi 12 ore di video in totale, film incluso) sono accessibili solo in quanto il sito è ‘connesso’ al mio wallet, wallet nel quale è ‘depositato’ l’NFT.
L’NFT funge dunque da ‘chiave’, una chiave che può essere rivenduta sul mercato, trasmessa quindi con una transazione – via blockchain – ad un altro wallet, il cui possessore potrà a quel punto accedere al mio posto alla fruizione dei contenuti. Tutto chiaro?
Oltre ai video, c’è un po’ di esperienza vagamente interattiva, nel mio caso ambientato nella Contea (la location corrispondente al mio NFT), ma non aspettatevi nulla di clamoroso. E in particolare, il Movieverso nel quale forse avete sognato di immergervi, cliccando su ‘Buy now’, è ancora al di là da venire.
Se pensavate di potervi muovervi con un vostro avatar ‘pelopiede’ in un mondo virtuale 3D e interagire con degli hobbit (che siano altri utenti piuttosto che bot)… nulla di tutto questo. Ad oggi potete col mouse ruotare intorno ad una sfera di cristallo per cliccare e entrare nelle varie sezioni del sito, e poco più.
Oppure potete, entrati scenario verdeggiante della Contea, esplorare i vari contenuti speciali (per lo più gallery di immagini) cliccando sui vari punti evidenziati.
Ad esempio, cliccando su quell’Enter nell’immagine sopra, si entra casa di Bilbo Baggins, dove si accede a ulteriori contenuti speciali:
Ma non si tratta di ambienti 3D, sia nel caso del paesaggio che della casa. L’immagine dà un senso di profondità, e c’è un blando effetto di scorrimento con il mouse che dà una sensazione di tridimensionalità, nulla di più.
Si può poi visitare la Contea, dove si osserva un misterioso punto luminoso, cliccabile per il mouse ma non etichettato. Ebbene, questo fa parte della caccia al tesoro, ideata per poter sbloccare le funzionalità AR (augmented reality).
Proviamo a cliccare: cosa accade? Appare un QR code da inquadrare con lo smartphone, dove a sua volta appare il link dal quale si accede ad una rudimentale esperienza di AR. Che nel mio caso consiste in un collezionabile digitale, una banale coppa marrone (“E che speravi di trovare, l’Anello del Potere?” direte voi).
Coppa marrone che piazzo col mio smartphone su uno dei miei scaffali di libri e la abbandono lì per sempre a prendere polvere virtuale…
Diciamo che la AR dell’app Pokemon Go di sei anni fa era futuristica in confronto…
Fermiamoci qui, e cominciamo a tirare un po’ di conclusioni. Rispondendo ad alcune domande che sono venute in mente man mano che navigavamo nella ‘Web3 experience’ promessa dalla Warner.
Ne vale la pena acquistare l’NFT?
Per un fan dell’universo tolkeniano, probabilmente sì. Trenta dollari non sono poi una gran cifra. Questo se avete voglia di rivedervi per l’ennesima volta 3 ore e 48 minuti di un film in una extended edition che non è nulla di nuovo, che è già disponibile in altri canali. E se avete voglia di seguire ben 8 ore di interviste, making-of, etc.
Insomma, in termini di contenuti, usando una locuzione latina: nihil novi sub sole. Però, conosco bene lo spirito indomabile che anima chi è un appassionato genuino di film, saghe, serie TV (ne so qualcosa!), e quindi nulla di male se l’acquisto sia spinto da quella pulsione alla quale siamo condannati…
È un’esperienza immersiva in un metaverso cinematografico?
Assolutamente no. Anche l’interattività è molto limitata. Se avete acquistato l’NFT per immergervi nel ‘Movieverso’ promesso dalla Warner, be’… vi siete lasciati fuorviare da un nome piuttosto overpromising.
Il vero peccato è che non ci sarebbe stato bisogno di mettere su una piattaforma a livello di Decentraland, per rendere l’esperienza un po’ più ricca, articolata. Sarebbe bastato un piccolo sforzo in più per creare degli ambienti virtuali nei quali muoversi, per aggiungere un po’ più di gamification…
Sull’AR, poi, mi asterrei da ogni commento…
L’acquisto di questo NFT è un buon investimento?
Per quanto adori personalmente la tecnologia degli NFT, e sia convinto che negli anni a venire avranno un impatto importante e positivo nelle nostre vite fisiche e virtuali, anzi ne saranno un bridge fondamentale, sappiate che dissocio del tutto gli NFT dal concetto di investimento.
L’immagine sotto esprime il mio primo pensiero, quando sento parlare di “investire in NFT”, meglio di mille parole.
Gli investimenti sono ben altra cosa. E poi gli NFT sono una cosa seria, non hanno bisogno di essere oggetto di speculazione per avere un senso economico, un’utilità.
Se qualcuno di voi sta leggendo articoli in questo blog pensando di trovare consigli su quale orsetto o scimmione acquistare, sappia che ha sbagliato blog. Si accomodi in altri blog che gli insegneranno come diventare milionario in pochi giorni facendo trading con gli NFT.
Questo non vuol dire che io non abbia mai acquistato NFT, anzi, al contrario. Ma la molla è stata di volta in volta la curiosità, o la piccola soddisfazione di dare un contributo ad un artista emergente nella crypto art, o il puro piacere di possedere quell’NFT, o l’interesse ad una membership ad una community.
Fatta questa premessa, da me profondamente sentita, va poi aggiunto che Warner ha lanciato questa sua collezione su una nuova blockchain, della quale parlerò più approfonditamente in un prossimo articolo: eluv.io ovvero Eluvio. Eluvio viene presentata come una piattaforma progettata proprio per la distribuzione globale di contenuti premium attraverso la blockchain.
Qui la cosa si fa interessantissima ma torniamo alla brutale domanda: “è un investimento?”
Ecco, il trasferimento dell’NFT da Eluvio a Ethereum sembrerebbe possibile, a leggere alcuni pochissimi vaghi e imprecisi articoli in rete. Ma sappiate che – se non siete degli smanettoni della blockchain – il vostro NFT non raggiungerà mai quei maggiori marketplace che si appoggiano ad Ethereum.
In pratica, l’NFT resterà fermo lì, rivendibile solo nei pochi marketplace connessi a Eluvio, ben poco liquidi, senza poter essere rivenduto da marketplace come Opensea dove c’è il vero mercato, in termini numerici e di valore.
Se questo NFT è deludente in termini di contenuti, non ha nulla a che fare col metaverso, non è un investimento… che senso ha allora?
La risposta qui è: dipende. Dipende dal punto di vista. Se siete collezionisti, appassionati del “Signore degli Anelli”, etc.
Per chi come me segue attentamente l’impatto che la tecnologia della blockchain può avere nell’industria globale media & entertainment, allora la risposta é siamo di fronte ad una sperimentazione interessantissima, da parte della Warner, che meritava di essere fatta (per quanto potrebbe poi essere deludente per lo user). Trenta dollari ben spesi, per capire bene, anche se poi l’esperienza complessiva è deludente.
Ma è un progetto che mostra con ancora più chiarezza una possibile nuova strada – la blockchain! – per un’innovazione potenzialmente fenomenale del classico modello di business della distribuzione dei contenuti digitali. E di questo ne riparleremo presto.
Al momento, il drop della Warner non può propriamente definirsi un successo. Della “Mystery Edition” (quella che ho acquistato), su 10,000 NFT coniabili, a distanza di quattro giorni – mentre sto scrivendo – è stato coniato solo il 42%. Di solito, con drop di vero successo, gli NFT disponibili vanno esauriti in poche ore, in alcuni casi persino in minuti.
Vi lascio con il trailer, e se avete voglia di dare anche voi un’occhiata al ‘Movieverse’ della Warner, ecco il link.
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