Avevamo già parlato, in un precedente articolo, del copycat, la modalità di scam – in sostanza di truffa – più comune nel mondo dei non-fungible token.

Con il copycat, viene creata una collezione che imita una collezione ufficiale, per indurvi ad acquistare uno dei suoi item, mentre voi siete magari convinti di aver trovato una buona occasione d’acquisto.

Nell’articolo avevamo osservato come in realtà sia abbastanza facile comprendere quando una collezione di NFT è un copycat.

Di solito bastano pochi segnali: nella collezione su Opensea non appaiono i link al sito ufficiale o ai canali social, il numero di possessori di NFT è estremamente ristretto (a volte solo uno!), i prezzi sono sospettosamente bassi, il numero degli item è molto limitato…

E in molti casi vi aiuterà, almeno per le collezioni più importanti, andare a guardare quale collezione, tra più collezioni che appaiono simili, abbia ricevuto il bollino blu di “verifica” da parte di Opensea.

A caccia di copycat: un esempio pratico

In questo secondo articolo faremo un passo in avanti. Impareremo cioè a utilizzare un prezioso strumento che vi aiuterà nel raccogliere ulteriori informazioni.

Immagina di aver saputo del drop di una collezione interessante, nella quale c’è una community attiva, con diverse transazioni, e che abbia prezzi accessibili. renderemo come esempio Lil Pudgys, formata da 22,222 item con un floor price di 0.14 ETH (circa 400 euro).

Se digitiamo nella ricerca di Opensea il nome della collezione, ne appaiono tre e questo magari ti disorienterà.

Le tre collezioni corrispondono, su Opensea, a questi link:

[A] Lil Pudgys

[B] Lil Pudgys Official

[C] Lil Pudgys Polygon

Da qui in avanti per semplicità le distingueremo come A, B e C.

Ora, seguendo i consigli dati nel precedente articolo, non ti sarà così difficile capire che delle tre collezioni è la prima (ovvero la A) quella ufficiale. Il fatto che Opensea non abbia avuto modo o tempo di riconoscere il bollino blu di verifica non sarà affatto un problema per te.

Quindi già saprai che potrai fidarti della prima che appare:

Ma noi vogliamo in questo articolo fare un passo in avanti e imparare a usare strumenti un po’ più complessi per prendere decisioni con assoluta serenità.

Imparare a leggere tra le righe della blockchain: Etherscan

Segui ora attentamente queste indicazioni.

Nella collezione A clicca su uno qualsiasi degli item della collezione. Ad esempio, io ho aperto quello numerato numero #21750 e mi trovo davanti alla scheda completa dell’NFT di Opensea.

Per intenderci, siamo ora su questa pagina del marketplace.

Sotto l’immagine, più in basso, vedrai scritto Details: clicca e ti apparirà questa scheda.

Clicca ora su quella stringa che inizia con 0x524c…  per la voce Contract Address.

Fatto? Bene, sei entrato in Etherscan! Ora sarai in grado di leggere tra le righe della blockchain e nessun copycat potrà più ingannarti.

Cos’è Etherscan?

Etherscan è un sito col quale potrai esplorare la blockchain di Ethereum, ovvero la maggiore blockchain sulla quale vengono creati gli NFT.

Su Etherscan potrai raccogliere preziose informazioni davvero su tutto: transizioni avvenute, prezzi, gas fee pagate, wallet digitali tra i quali è avvenuta una transazione, royalty riconosciuta al creatore degli NFT, e molto altro.

E il bello è che non solo lo strumento è del tutto gratuito: non richiede nemmeno alcuna registrazione.

Etherscan è la dimostrazione del valore della blockchain, e man mano che imparerai a orientarti su Etherscan capirai sempre meglio la forza innovativa dei non-fungible token nella loro veste di certificati digitali in termini di trasparenza, affidabilità e sicurezza.

Ora che sei su Etherscan vedrai questa schermata:

che corrisponde a questo link:  Etherscan LilPudgys.

Esplorare la blockchain tramite Etherscan

Clicca in basso a destra sul Token Tracker “LilPudgys (LP)” e potrai vedere tutte le transazioni avvenute per lo smart contract dei nostri pinguini.

Nel menu, cliccando ad esempio su Holder, scoprirai che ci sono 6,408 possessori di NFT (essendo i dati praticamente in tempo reale, è probabile che il numero si sia modificato da quando ho scritto questo articolo).

Sotto Overview, u po’ più in alto del menu, scoprirai che esistono esattamente 19,809 item (Max Total Supply).

Di nuovo nel menu, per NFT Trades, potrai vedere tutte le transazioni d’acquisto avvenute, i prezzi, quanto tempo a sono avvenute…

In questo articolo non entreremo in dettaglio su come leggere i dati di Etherscan, perché il nostro obiettivo è avere uno strumento in più per individuare i copycat.

Per questo andiamo ora avanti e apriamo le altre due collezioni su Etherscan per fare un confronto.

Il confronto tra le collezioni di NFT su Etherscan

Apri ora su Opensea la collezione B (link), clicca su uno qualsiasi degli NFT (ad esempio su questo: link), clicchiamo su Details in basso, poi sul Contract Address, ed eccoci nuovamente su Etherscan (link).

Guarda sul Token Tracker: noterai che questa collezione è stata costruita non con un proprio smart contract, ma “appoggiandosi” ad uno smart contract “generalista” messo a disposizione da Opensea.

Questo vuol dire, in sostanza, che chi ha creato la collezione B ha risparmiato soldi e tempo, e quindi minimizzato il suo investimento per lanciare gli NFT.

Ora, non c’è in sé nulla di male o di disonorevole nell’usare uno smart contract accessibile a chiunque voglia creare NFT, ma è bene essere onesti: tutte le collezioni che contano, che hanno un reale valore di mercato, che hanno un certo percepito tra i collezionisti, piaccia o non piaccia hanno un proprio smart contract.

O al più sono costruite sullo smart contract esistente di marketplace non generalisti, che trattano NFT di valore elevato, come SuperRare (dove ci sono soltanto NFT in edizione 1/1), ma non certo sullo smart contract di Opensea.

E c’è anche una buona ragione pratica, per essere diffidenti verso collezioni costruite sullo smart contract Opensea. Disporre di un proprio smart contract consente all’utente, tramite Etherscan, di tracciare le movimentazioni degli NFT. Cosa praticamente impensabile nel caso dello smart contract Opensea.

Provate a cliccare su quell’Opensea Shared Storefront (OPENSTORE) che appare alla voce Token Tracker e guardate cosa c’è dentro…

Appare di tutto: un numero immenso di NFT, di transazioni, tutte relative a collezioni del tutto disomogenee tra loro ma che sono state tutte costruire sullo smart contract messo a disposizione dal marketplace Opensea.

In sostanza, lo smart contract di Opensea è un mega contenitore nel quale orientarsi è piuttosto faticoso. Non impossibile, attenzione, ma molto meno agevole.

Un problema che non si verifica per la collezione A, per la quale i creatori hanno investito per dotarla del suo bravo smart contract dedicato ed esclusivo, e che contiene soltanto quei 20,000 item circa della collezione ufficiale.

Già questo fatto sgombra ogni dubbio su quale, tra A e B, sia la collezione ufficiale.

Oltre Etherscan: Polygonscan

Andiamo ora a guardare alla terza collezione, quella che su Opensea vedrete in questo link.

Anche in questo caso, seguendo le 5 regole dell’articolo precedente, non avrai alcun dubbio sul fatto che anche la C sia un copycat.

Ma seguiamo lo stesso processo. Clicchiamo su uno qualsiasi degli NFT, ad esempio su questo.

La sequenza ormai la conosci bene: vai su Details, poi clicca sul Contract Address che inizia con 0x2953, ed eccoti su Etherscab… anzi no!

Sorpresa: sei su Polygonscan. Ma non preoccuparti più di tanto: come Etherscan è lo strumento per esplorare la blockchain Ether, così Polygonscan non è altro che lo strumento per esplorare un’altra blockchain, Polygon.

Cosa è Polygon? Polygon è una piattaforma di blockchain costruita “sopra” Ethereum. Tecnicamente, non a caso, viene definita una layer two, ovvero un secondo strato, applicato sulla pre-esistente Ethereum, o anche una sidechain, ovvero una blockchain “laterale”. Ha una sua criptovaluta, che non è l’Ether (ETH) ma il MATIC.

Polygon è stata creata per consentire transazioni più rapide per gli NFT, pagando meno gas fee. Nulla di male, per una collezione, essere costruita su Polygon anziché su Ethereum.

È vero, non posso nascondertelo, che la maggioranza delle collezioni di NFT “pregiate” sono sviluppate su Ethereum e non su Polygon, anche se non mancano numerose eccezioni: la popolarissima Zed Run, per giocare in una simulazione di corse di cavalli, è un esempio.

E recentemente Sotheby’s Metaverse non ha disdegnato Polygon per il drop della collezione LFC Heroes Club (ispirata ai calciatori del Liverpool).

Ma quando sei a caccia di copycat è meglio essere cinici e pragmatici. E nel nostro esempio, già il fatto che la collezione A è costruita su Ethereum mentre la C su Polygon fa essere sospettosi verso la seconda.

Ma andiamo avanti. Siamo su Polygonscan, ricordi? Al link dello smart contract della collezione C.

Guarda sul Token Tracker in basso a destra. Esatto, lo schema è identico a quello di Etherscan. Vedrai subito che la collezione C è costruita sullo smart contract Opensea Collections (OPENSTORE).

Ebbene, il marketplace mette a disposizione dei creatori di NFT uno smart contract “generalista”, proprio come avviene su Etherscan (ricordi?). Clicca, e vedrai tutti i movimenti sotto quello smart contract su una nuova pagina.

Guarda il numero di transazioni: è impressionante. Se sullo smart contract di Opensea per Ethereum avvengono più transazioni ogni minuto, qui il numero di NFT creati dagli utenti è immenso, e ne avvengono tantissime per ogni secondo che passa!

Ecco, diciamocelo chiaramente: quando sei in dubbio tra due collezioni su quale sia quella copycat, se scoprirai che una è costruita sullo smart contract di Opensea su Polygon puoi esserne del tutto certo, che sia proprio quella la collezione truffaldina.

Ora, non vorrei demonizzare tanti giovani aspiranti creatori di NFT, che creano i loro primi NFT proprio usando tale smart contract, in quanto l’accesso ha costi zero. E parlo di NFT originali, anche interessanti, non necessariamente creati per uno scam.

Ma in questo articolo la mia intenzione è di metterti in guardia dai copycat, e quindi non ti fare scrupoli nel diffidare immediatamente di collezioni come quella C del nostro esempio.

In conclusione

Insomma, basta guardare con un po’ di attenzione per individuare un NFT copycat. Di solito non è nemmeno necessario guardare su Etherscan. Il punto però è che gli utenti che si lasciano prendere dal timore e dalla fretta di perdere un buon acquisto, o anche da quella che oggi si usa chiamare FOMO (fear of missing out), a volte cadono nella trappola anche quando ci sono tutti i segnali di uno scam.

Nell’articolo precedente avevo proposto un piccolo test, confrontando due collezioni, Dezuki NFT e Dezuki, e invitando il lettore a mettersi alla prova e individuare quale sia il copycat tra le due.

Ebbene, la collezione ufficiale è la seconda, e la cosa è subito evidente guardando al numero di possessori di NFT. Ma prova ora a guardare su quale smart contract siano costruiti gli NFT delle due collezioni, alla luce di quanto ti ho appena spiegato. Ritroverai una vecchia conoscenza, lo smart contract di Opensea su Polygon…

Forse ti starai chiedendo perché entrare nei dettagli di Etherscan o Polygonscan se poi è quasi sempre sufficiente guardare sul marketplace Opensea al numero dei possessori, quanti item ci siano… Il discorso è che è utile fare questo passo in avanti perché non esiste solo il marketplace Opensea!

Vi sono tanti altri marketplace, meno noti e meno frequentati, ma nei quali ti capiterà di dare un’occhiata man mano che come collezionista approfondirai la tua esperienza nel mondo dei non-fungible token. Te ne cito un paio: Rarible e LooksRare,

E magari in un universo in continua trasformazione ed espansione come quello degli NFT ne nasceranno in futuro tanti altri. Sono stati già annunciati, ad esempio, da parte di Coinbase (popolarissima piattaforma di exchange per acquistare criptovalute) e da parte del social media Instagram.

Ebbene, non in tutti i marketplace è così agevole raccogliere informazioni come su Opensea. Come fare allora se certe informazioni (numero di possessori, etc.) non sono esplicitate? Semplice: cliccate sull’NFT sul quale state facendo la vostra due diligence, e date un’occhiata al suo smart contract entrando su Etherscan!

A questo punto, ti do appuntamento ad un prossimo articolo sul tema degli scam, ma spero che avrai capito che, sebbene i copycat siano tutt’altro che rari, tenendo acceso il cervello ed evitando la fretta nell’acquisto è praticamente impossibile caderci.

 

Nota: un ulteriore articolo, relativo ad altri meccanismi di scam diversi dal copycat, è disponibile in questo stesso blog: “NFT: difendersi dalle truffe“.


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